Un seminario per presentare il progetto “Kit di informazione e disseminazione per il RLS in sanità”
Giovedì 18 ottobre 2018, nel corso del workshop AmbienteLavoro, presso la Sala Madrigale sita nel Polo fieristico di Bologna, ha avuto luogo il seminario “Kit di informazione e disseminazione per il RLS in sanità”, volto a presentare l’omonimo progetto, finanziato da INAIL e condotto da Federsanità ANCI, Euromedia ed ANMIL, avente l’obiettivo di sviluppare la cultura e le prassi della prevenzione e sicurezza sul lavoro, partendo da una ricognizione delle buone pratiche in tema di cultura della sicurezza, e culminando con la realizzazione di un portale di formazione e-learning e un’App volta a rendere immediata, per i lavoratori, la segnalazione ai RLS di qualsiasi tipo di rischio professionale percepito.
L’evento, della durata di tre ore (14:00-17:00), ha visto attivamente coinvolti rappresentanti di INAIL, Federsanità ANCI, Euromedia e ANMIL Onlus, affiancati da due RLS aventi sperimentato direttamente la piattaforma web in questione.
Dopo una breve introduzione curata da Rosanna Di Natale (Federsanità ANCI), alla quale è stato affidato il compito di moderare il dibattito ed in generale l’intero seminario, il primo ad intervenire è stato Adriano Papale, ricercatore INAIL, il quale, mediante l’aiuto di slide, ha illustrato interessanti aspetti circa i diversi rischi del settore sanitario. In particolare, dopo aver esposto alcuni dati statistici, il suo intervento è stato incentrato sui due diversi metodi coi quali è possibile approcciarsi al problema infortunistico: l’approccio “right stuff”, ormai tendenzialmente superato, facente esclusivo riferimento alla competenza del lavoratore, e quello “human factor”, pronto a tenere in considerazione tutti i fattori possibili, seguendo quell’approccio ergonomico suggerito anche dal D.Lgs. 81\2008. Ci si è poi concentrati sui diversi sottoinsiemi di errori, distinguendo tra “slips” (scivoloni), “mistakes” (errori veri e propri) e “lapses” (dimenticanze). Fondamentale è risultata la creazione delle cosiddette “non-technical skills”, vale a dire quegli elementi che, una volta appresi e fatti propri, contribuiscono a evitare gli errori: tra questi, emergono ad esempio la consapevolezza, il lavoro di gruppo o la leadership. In chiusura, si è fatto riferimento ai “near miss”, vale a dire tutti quegli incidenti mancati per puro caso, ma aventi alle spalle tutte le premesse perché si verificasse un infortunio, riprendendo le finalità già inserite nel progetto iniziale del kit, vale a dire quello di divulgare, in particolare mediante l’apposita app, tutte quelle non-technical skills di cui sopra.
È stato poi il Prof. Domenico Della Porta, rappresentante di Federsanità ANCI, a prendere la parola. Egli, dopo aver incentrato l’attenzione sulle aggressioni nel settore sanitario, ha strutturato il proprio discorso in otto sintetici ma efficaci punti. In primis, ha ribadito come le aggressioni siano state ufficialmente riconosciute quali infortuni sul lavoro, sottolineando la necessità di chiarire in maniera più efficace chi siano i partner di dialogo, per occasioni simili, dei RLS e dei lavoratori. Il discorso si è poi incentrato sull’utilità di una collaborazione proattiva per dar vita a buone prassi, utilizzando il kit e sfruttandone a pieno le potenzialità, senza però considerare il RLS come un “poliziotto della sicurezza”. Il quinto punto del discorso è stato incentrato sulla sperimentazione della piattaforma GesDaSic (Gestione Dati Sicurezza sul lavoro), progetto riguardante la regione Campania, prendendo da questa spunto anche per lo sviluppo dell’app e del portale oggetto del seminario. È stata quindi ribadita l’importanza di sensibilizzare i colleghi alla rimozione di ogni concausa di infortunio, seguendo le linee di azione dettate dai riferimenti legislativi vigenti, senza cercare necessariamente in testi o codici nascituri una soluzione. In ultimo, il Prof, Della Porta ha sottolineato come sia necessario dar vita ad un forum nazionale di RLS in sanità, in grado di mettere in contatto i rappresentanti delle varie aziende italiane, mettendo in luce gli aspetti critici più evidenti e le best practices date alla luce.
Terminato l’intervento, è stato il turno dell’Avv. Maria Giovannone, per conto di Anmil Onlus. Grazie al supporto grafico di slide, è stata dapprima analizzata l’evoluzione legislativa del concetto di rappresentanza dei lavoratori, in territorio internazionale, europeo e, infine, italiano. A seguito di ciò, si è passati ad una dettagliata analisi statistica di quanto emerso dalle risposte di alcuni RLS preselezionati a questionari predisposti dalle parti del progetto. I dati emersi, molto utili ai fini del progetto, hanno evidenziato una chiara necessità di formazione comunicativa da parte dei RLS, da unire ad una ristretta cerchia di lavoratori con i quali questi ultimi sono in contatto costante. La comunicazione verbale è risultata prevalere ancora su quella computerizzata, benché i rispondenti abbiano manifestato non un rifiuto, bensì un interesse verso l’accrescimento delle proprie competenze tecnologiche. La predilezione del dialogo personale può essere considerata una delle cause in grado di rendere complesso, per i RLS, il mantenimento di interazioni costanti con un’ampia percentuale di lavoratori. Ecco emergere anche qui la necessità di affiancare a quella dialogica una forma di comunicazione più rapida e concisa, quale quella offerta dalla tecnologia. È inoltre emersa una predominanza del rapporto collaborativo RLS – lavoratore, rispetto allo scontro sindacale RLS – datore\dirigenti, individuabile nella preferenza di ottenere feedback, piuttosto che accrescere la propria abilità negoziale.
Ad esporre, infine, gli aspetti tecnici del portale e dell’App, è stato Roberto Falchi, per conto di Euromedia Srl. Nel corso del suo intervento, sempre mediante l’aiuto di slide illustrative, è stato mostrato l’intero funzionamento, passo dopo passo, di una segnalazione, rispondendo poi alle curiosità e ai dubbi dell’uditorio.
In ultimo, sono intervenuti due RLS campani, Rosario Pellegrino ed Emilio Lepore, con l’obiettivo di esporre il punto di vista delle ASL nel percorso formativo. Il primo, mediante il suo intervento, ha ribadito quanto già auspicato dal Prof. Della Porta, vale a dire la nascita di un forum nazionale dei RLS, col fine di condividere messaggi utili ad aumentare la sicurezza sul lavoro. Il secondo ha invece insistito sulla necessità, da parte del RLS, di acquisire continuamente conoscenze circa il proprio ruolo ed il proprio lavoro, e, a tal fine, l’App ed il portale potrebbero giocare un ruolo decisivo.
In chiusura dell’evento, è stato quindi dato spazio a quesiti e interventi provenienti dal pubblico, in grado poi di dar vita a un vivo e interessato dibattito, sintomo di come la tematica affrontata fosse percepita quale attuale e più che mai vicina alle proprie attenzioni.